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QUALE FORMAZIONE?

Le parole disposte diversamente fanno un senso diverso,
e i sensi diversamente disposti fanno effetti diversi.

Blaise Pascal

 

Le tendenze più efficaci per favorire l’apprendimento

Chi non ha mai provato la sensazione gratificante di raggiungere un risultato dopo un percorso formativo? Probabilmente la domanda solleverà qualche perplessità, ma pensiamoci bene. Si sia trattato di un corso di teatro, di pittura, oppure delle lezioni per conseguire la patente di guida, in tutte queste situazioni ciò che ha fatto la differenza è stato il sentirsi protagonisti di un’esperienza che ha migliorato la situazione di partenza ed è stata significativa per la nostra vita. Ovviamente stiamo parlando di corsi che la persona sceglie consapevolmente di frequentare, sia per acquisire nuove conoscenze e competenze, sia per divertirsi, socializzare e aumentare la propria autostima.

Ma è possibile integrare tutti questi elementi anche in un percorso di formazione “formale”, vale a dire realizzato per adempiere a un obbligo formativo dettato dalla legge o per rispondere a un’esigenza aziendale?

Le nuove tendenze della formazione vanno proprio in questa direzione, con una sola parola d’ordine: personalizzazione. Ogni persona ha un modo diverso di imparare e differenziare l’apprendimento è una delle variabili più importanti per decretare il successo di un percorso formativo. Grazie alle nuove risorse oggi disponibili, in primis quelle tecnologiche, è possibile creare degli scenari formativi focalizzati sulla persona, altamente interattivi e coinvolgenti. E il percorso formativo si trasforma in un’esperienza unica e soprattutto utile. Consideriamo ad esempio i sistemi informatici che supportano la formazione attraverso le simulazioni virtuali. I business games, o serious games, riproducono un ambiente aziendale nel quale i giocatori, vale a dire le persone in formazione, devono risolvere delle situazioni problematiche connesse ad aspetti relativi alla gestione delle commesse, alla logistica, oppure alla produzione. Su questo fronte, UNIS&F da qualche anno è in grado di erogare percorsi di business game per il Project Management, in cui i partecipanti acquisiscono le conoscenze e l’esperienza per gestire varie tipologie di progetti.

La personalizzazione dell’apprendimento è tanto più efficace quanto più la persona viene coinvolta nell’esperienza formativa. Il fatto di potersi mettere alla prova, con un ruolo ben definito, in una situazione totalmente nuova e diversa rispetto all’ambito lavorativo è senza dubbio uno degli aspetti più stimolanti della formazione esperienziale, una formazione che coinvolge completamente la persona, toccando l’aspetto cognitivo, emotivo e fisico. La formazione tradizionale, svolta nella classica aula, può infatti essere limitante sia in presenza di specifici approfondimenti, sia nel caso di formazione di adulti con già esperienza o ruoli professionali strategici ricoperti. Tra le metodologie più valide di formazione esperienziale ci sono lo storytelling e la formazione intesa come metafora cinematografica, teatrale o sportiva. Per UNIS&F, è ormai un successo consolidato il percorso formativo per dirigenti e manager che testano e migliorano le proprie competenze di leadership e team building mettendosi letteralmente in gioco su un campo da rugby.

Ma la formazione esperienziale può essere utilizzata anche per lo sviluppo e il consolidamento di altre competenze. Pensiamo ai corsi connessi al processo produttivo (lean production) o a quelli che permettono di conseguire un patentino professionale (saldatori, conduttori di carrelli elevatori, manutentori di impianti elettrici, ecc…).

Ad esempio, un approccio esperienziale alla formazione sulla sicurezza risulta senza dubbio più efficace rispetto a una lezione frontale. Una testimonianza in tal senso è rappresentata dal percorso formativo realizzato da UNIS&F presso una nota azienda del territorio, la BASF Construction Chemicals Italia SpA, in cui i dipendenti che svolgevano il ruolo di RSPP hanno simulato una situazione di rischio e sono stati coinvolti attivamente nella risoluzione dell’emergenza, acquisendo in modo incisivo i comportamenti più efficaci per agire tempestivamente.

In uno scenario di questo tipo la formazione esperienziale si configura come learning by doing, e la persona verifica non solo le proprie competenze tecniche, ma anche quelle comunicative e organizzative, comprese la capacità di problem solving, di decisione e di resistenza allo stress emotivo. Tutte queste tendenze formative prendono in considerazione i cinque sensi: vista, tatto, udito, olfatto e gusto, che stanno alla base e sono punto di partenza anche per l’analisi sensoriale, una vera e propria disciplina scientifica che permette di trasformare un giudizio qualitativo e soggettivo in una misurazione quantitativa e oggettiva. Per capire meglio questo concetto pensiamo ai sommelier. Il loro compito è dare un giudizio tecnico sulla qualità del vino, riuscendo a rilevare da una parte gli eventuali difetti presenti, dall’altra, esaltarne le caratteristiche e i punti di forza attraverso la valorizzazione della sua storia, del contesto in cui è stato prodotto, degli abbinamenti che lo migliorano. L’esperienza del vino diventa quindi non più solo un fatto di gusto. Quando si assapora il vino si respirano gli odori del colle dove è stato prodotto, si toccano le botti che lo hanno custodito, si sentono i rumori tipici di quel determinato paese, si vedono le sfumature di colore date dai diversi sistemi di vinificazione. È un’esperienza sensoriale a tutto tondo.

Nella formazione sensoriale il setting di apprendimento gioca un ruolo privilegiato perché crea le condizioni per attivare tutti i sensi, maturando così una maggiore consapevolezza sul know how acquisito e trasformando la percezione in risorsa per incrementare il proprio bagaglio di conoscenze ed esperienze.

Quali vantaggi può avere una formazione capace di stimolare una visione globale su una determinata tematica?

Un approccio formativo basato sull’analisi sensoriale consente ai partecipanti di raccogliere ed elaborare diversi stimoli, concentrarsi sull’esperienza e ricordare meglio ciò che si è appreso, affinare le capacità percettive e usarle come linee guida per il miglioramento di un determinato prodotto, processo o servizio.

La formazione si configura in questo modo non solo come opportunità di crescita personale, ma anche come leva per sviluppare competenze diversificate, aumentare la creatività e favorire l’innovazione. Il tutto in una modalità più immediata e in tempi più brevi rispetto a una formazione di tipo tradizionale.

UNIS&F da tempo investe nella creazione di esperienze formative significative e propone delle proposte che valorizzano l’esperienza, la percezione e le emozioni, con un’unica parola chiave: essere attori protagonisti del proprio percorso formativo.

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