Il 6 aprile scorso Governo e parti sociali hanno siglato un nuovo “Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-CoV-2/COVID-19 negli ambienti di lavoro”, in sostituzione di quello risalente a marzo 2020. Il documento precedente, pur essendo richiamato, di volta in volta, in allegato ai vari DPCM che si sono succeduti nel corso dell’ultimo anno, di fatto era stato progressivamente superato dai contenuti dei DPCM stessi. Il recente aggiornamento consente quindi alle aziende di superare alcuni dubbi interpretativi importanti.

Tra i passaggi più significativi:

• in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, sia al chiuso che all’aperto, sono obbligatorie le mascherine chirurgiche (o DPI di livello superiore), a prescindere dalla distanza interpersonale, quindi alche oltre il metro;
• poiché si amplia la possibilità di svolgere formazione in presenza, viene meno la possibilità di esercitare specifici ruoli/mansioni anche in caso di mancato aggiornamento (addetto al primo soccorso, carrellista, ecc). La decorrenza del protocollo è immediata, quindi le aziende devono attivarsi in anticipo rispetto al 30 aprile, data a cui avevano guardato finora come termine dello stato di emergenza a cui l’opzione era collegata (data destinata peraltro a subire ulteriori proroghe).

Per il testo integrale del nuovo protocollo, rimandiamo a questo link.

 

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